- Pubblicata il 21/10/2016
- Autore: Eveline
- Categoria: Racconti erotici ricatto
- Pubblicata il 21/10/2016
- Autore: Eveline
- Categoria: Racconti erotici ricatto
Racconti di una.... - Bergamo Trasgressiva
da ragazzi ero divorata dalla voglia di fare sesso. a 18 anni al mare conobbi un ragazzo di un anno più grande di me. ci conoscemmo in spiaggia
ero con gli zii materni, zia Abba e Zio gianni. due signori sulla cinquantina.
una sera , approfittando del fatto che i miei zii giocavano a carte con amici io e il ragazzo uscinno e ci mettemmo a parlare sul dondolo che stava nel giardino della pensione dove eravamo alloggiati.
lui mi baciò.
lo lasciai fare e lui mi toccò ovunque facendomi perdere la testa. per la paura di essere sorpresa dagli zii scappai dentro.
il giorno dopo in spiaggia lui mi diede un bigliettino
verso mezzanotte scendi in giardino, quando i tuoi zii dormono.
io dormivo in una stanzettina a fianco a quella degli zii.
avevo già fatto sesso con un fidanzatino un anno prima ma la cosa mi aveva deluso...
avevo voglia di qualcosa di diverso.
a mezzanotte uscii di soppiatto dalla mia stanza e scesi
il giardino non era illuminato.
il ragazzo mi stava aspettando, mi prese per mano e mi portò in un angolo buio, non illuminato dai lampioni della strada. subito iniziò a baciarmi e in pochi istanti la sua mano era sotto le mie mutandine.
cominciò a farmi un ditalino e io ero eccitatissima
poi si tolse il cazzo dai pantaloncini...succhiamelo..
lo ingoiai avidamente.
ci ritrovammo stesi per terra, lui sotto e io sopra con il cuo uccello dentro di me.
non ragionavo più. prendevo la pillola, mia madre me la consigliò appena compiuti i diciotto anni, sperando fossi ancora vergine.
lo scopavo io e mi piaceva intravedere il mio seno scoperto sobbalzare
il ragazzo da sotto mi dava colpi decisi ... stavo per raggiungere il piacere quando vidi una figura maschile davanti a me. era lo zio gianni.
rivestiti e vai in camera tua che ti raggiungo, mi disse, e tu resta qui che devo spiegarti due cosine, disse al ragazzo
mi rivestii in fretta e scappai in camera.
mi veniva da piangere per la vergogna.
dopo alcuni minuti lo zio entrò in camera mia
si piantò davanti a me che ero seduta sul letto che trattenevo le lacrime.
cosa credevi di fare? adesso chiamo tuo padre e gli racconto cosa ho visto, a tua madre non dico nulla perchè quella è una tria come te, mi direbbe che hai fatto bene e di farmi i cazzi miei ma tuo padre lo sai, si imbestiarirà!
di mio padre avevo paura, aveva un carattere molto chiuso e all'antica.di lui avevo paura.
cominciao a piangere e a supplicare lo zio di non farlo.
lui aveva sposato la sorella di mia madre. in famiglia dicevano che tradiva la zia con chiunque respirasse.
lui si mise a sedere sul letto:
è tardi per piangere, non credi?
mentre mi parlava mi stringeva i fianchi
ti prego zio, non lo farò più.
lui si mise a ridere intanto sentivo la sua mano abbassarsi sul mio fondoschiena
non posso non dirlo a tuo padre, lo sai anche tu...
io piangevo e lo supplicavo
lui mi abbracciò e mi strinse a se.
non piangere..poi si alzò in piedi. vieni qui e abbracciamo che non posso vederti piangere, sei la mia nipotina preferita.
non dirò nulla a nessuno...
mi alzai e andai ad abbracciarlo.
lui mi strinse e cominciò a parlarmi sottovoce
dai, fai un bell'abbraccio allo zio che tutto passa.
lo abbracciai forte e mi accorsi che era eccitato, sentivo il suo cazzo duro contro di me.
feci per scostarmi ma lui mi strinse a se.
non avere paura, anche tua mamma ogni tanto mi chiede un abbraccio...sono di famiglia.
ero confusa...mi lasciai abbracciare.
mi fece qualche carezza alla schiena poi sentii la sua mano scendere e palparmi il culo.
mi scostai ,cosa fai zio?
lui mi ritirò verso di se...e sottovoce. quando si sbaglia si deve pagare...ma se vuoi chiamo tuo padre.
mi lasciai abbracciare.
lo zio non perse tempo e ricominciò a palparmi il culo
ero confusa ma sentivo crescere il calore tra le gambe
fai la brava e non dirò nulla a nessuno.
poi all'improvviso mi ritrovai la sua lingua in bocca.
ad un certo punto si staccò da me.
spostò il lenzuolo che era sul letto. corichiamoci che stiamo più comodi, mi disse
mentre parlava si spogliava. rimase nudo. vedevo il suo cazzo dritto
era grande...non ne avevo visti di così grandi
non restare li, spogliati e vieni sotto, spengo la luce, va bene?
spense la luce. rimasi ferma qualche istante poi, come inebetita mi spogliai nuda e mi misi sotto il lenzuolo
lui mi prese la testa e mi spinse sul suo uccello
non mi disse nulla e io cominciai a leccare e a succhiare
vedi che non è poi tanto male?
lui intanto mi allargava la figa con le dita.
il suo cazzo era durissimo . non riuscivo a infilarlo tutto in gola ma lui mi prese la testa e spinse. quasi soffocavo
adesso ero eccitata oltre ogni limite, così eccitata non lo ero mai stata. il cazzo di un uomo grande non è come quello di un ragazzo.
adesso sali su di me come facevi prima con lo sbarbatello, mi sussurrò
ubbidii ( non vedevo l'ora me lo infilasse)
me lo spinsi dentro con un colpo. mi sembrò di essere riempita di carne bollente. emisi un suono
stai zitta che si sveglia la zia..
il ricordo si fa confuso
ricordo solo che mi misi a cavalcare il cazzo dello zio
lui mi stringeva le tette e ogni tanto mi infilava un dito in bocca che io mordevo
non capii quanto tempo era passato. sentivo solo il suo cazzo che mi apriva la figa e arrivava fino alla pancia
cominciai a godere e lui mi mise una mano sulla bocca.
il ragazzo mi ha detto che prendi la pillola, glie lo hai detto tu.
feci di si con la testa
io stavo godendo provando brividi ovunque e sentii che lo zio emetteva suoni strozzati
ti riempio di sborra...come ho fatto qualche volta con la troia di tua mamma
ti piace?
continuavo a fare di si con la testa e a mordergli la mano per non gridare
sentivo i fiotti della sua sborra che mi riempiavano la figa e sentivo che colavo come un animale.
quando si tolse mi disse di pulirgli il cazzo
lo leccai e sentivo il sapore di lui e di me
restammo coricati per qualche minuto
io vado.
non dirò nulla a nessuno...e nemmeno tu dovrai mai dire nulla di stanotte.
se vuoi sentire ancora un cazzo vero nella tua figa lascia aperta la porta domani sera e lascia la luce spenta. coricati nuda che passo a trovarti. se troverò la porta chiusa a chiave me ne tornerò da tua zia.
voglio sapere di mia mamma, gli dissi. tieni apera la porta e fatti scopare domani sera e ti racconterò tutto.
poi se ne andò
mi toccai tra le gambe, ero un lago e la figa era spalancata. il letto era fradicio di sborra
mi addormentai di colpo.
la sera dopo....
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vittorio
Storia palesementte inventata da una malata di mente!!